AnvediCuraçao

Questo spazio, nasce una sera delle tante in cui tornato a casa dopo una giornata di lavoro, penso all’Italia, a Roma in particolare, la mia città.
Io sono uno di quei romani fanatico di Roma, mi piace proprio riempirmi la bocca con queste quattro lettere, quando dico: “Roma” sorrido, divento un pavone che apre la coda, io vengo dalla città più bella del mondo e il mio interlocutore, quando ci si presenta, deve subito rendersi conto che da qualsiasi posto viene siamo 1 a 0 per me.

Quindi la prima obiezione che l’attento lettore moderno può farmi è: Se Roma ti piace tanto, perchè te ne sei andato?
E a questo ci arriviamo, questo blog è la risposta.

Dicevamo, non solo me ne sono andato, ma sono finito, per circostanze fortuite, in un posto in cui quando nomino Roma tutto tronfio e speranzoso, molto spesso, la gente mi guarda spaesata senza la minima idea di dove sia. Mi hanno persino domandato se a Roma si parlasse olandese,
perchè mi trovo nelle Antille Olandesi, un piccolo arcipelago  poco sopra il Venezuela, ex colonia fiamminga ma ancora molto colonizzata dai turisti provenienti dai Paesi Bassi, che a poco prezzo trovano un volo diretto da Amsterdam che gli permette di venire qui a scongelarsi, quindi oltre alla popolazione locale, il 99% degli stranieri, turisti e non, che stanno qui, sono olandesi, la lingua più parlata è l’olandese, i modi di fare sono olandesi e il cibo..

Non sono uno di quelli: Mollo tutto e vado ai Caraibi! No, ho trovato lavoro, un bel lavoro, presso un’azienda che ha sede qui, e mi sono trasferito, se la sede fosse stata in Canada o in Nepal per me sarebbe stato lo stesso (forse).

Penso che chi vive lontano da casa, vive solo a metà e nonostante non abbia nessun rimpianto sulla scelta di fare quest’esperienza, racconterò di questa vita a metà, tra le tante disavventure e situazioni tragicomiche in cui mi sono trovato in questo ultimo anno e mezzo e qualche riflessione da parte di chi, stando lontano da ciò che ama, ne ha capito il valore.